Partire per intraprendere un periodo di studio o di tirocinio all'estero richiede procedure amministrative e burocratiche che possono sembrare ostiche.
Abbiamo raccolto qui una serie di domande frequenti a cui abbiamo dato una risposta.
Al momento dell’emanazione del Bando per l’Erasmus ai fini di studio, verrà allegato al documento un file contenente tutte le mete tra cui è possibile scegliere.
Inoltre, puoi trovare informazioni anche alla pagina: https://www.uniupo.it/it/internazionale/studenti/vuoi-andare-allestero/tutto-erasmus/moduli-e-documenti-utili (primo documento); contiene la lista di tutte le destinazioni attive per l’anno accademico corrente e suddivise per Dipartimento. Le tabelle riportano tutti i termini dell’accordo bilaterale tra UPO e i suoi partner esteri: area di studio, numero massimo di mesi di mobilità, livello di lingua richiesto, etc.
Le tabelle allegate al Bando l’Erasmus ai fini di studio riportano tutti gli accordi disponibili per il tuo Dipartimento, ma non è detto che siano tutti accordi che fanno al caso tuo. Infatti, ciascuna università estera ha dei requisiti specifici, che sono indicati all’interno dei rispettivi accordi bilaterali. Per esempio, se un’università partner accetta solo studenti della laurea magistrale, non puoi sceglierla se sei iscritto ad una laurea triennale.
Una volta individuate le mete possibili, fai una ricerca approfondita sul sito delle università che hai scelto e valuta se:
- ci sono esami che fanno al caso tuo
- la tua conoscenza della lingua soddisfa i requisiti richiesti
- il calendario non ostacola il tuo percorso di studi qui in Italia.
Una volta che la meta ti viene assegnata non potrà essere cambiata, quindi è molto importante verificare preventivamente i requisiti.
Non avere esami da inserire o trovarsi senza la certificazione di lingua necessaria potrebbe costringerti a dover rinunciare (con il conseguente obbligo di pagare la penale pari a 100 euro).
Per il tirocinio all’estero, puoi scegliere autonomamente la meta del tuo Erasmus in base ai tuoi interessi e al tuo percorso di formazione.
Puoi optare sia per enti universitari che per enti privati (a patto che siano enti riconosciuti formalmente) e metterti in contatto con loro personalmente. Valuta sempre eventuali offerte proposte dai docenti del tuo corso di laurea, nel caso in cui abbia contatti utili che facciano al caso tuo.
Se hai difficoltà a trovare una meta, puoi trovare alcuni suggerimenti, anche se non esaustivi, nella Guida per trovare uno stage all'estero
In alternativa puoi utilizzare il servizio offerto da Erasmus Student Network, raggiungibile al seguente link: https://erasmusintern.org/
È possibile scegliere di fare l’Erasmus in un periodo subito antecedente la laurea. Tuttavia, prima di prendere questa decisione, devi tenere presente che l’iter per il riconoscimento delle attività svolte in Erasmus richiede un certo periodo di tempo che, in alcuni casi, può superare addirittura i 30/40 giorni.
La tua pratica, infatti, deve passare dall’Ufficio Erasmus e studenti stranieri al Dipartimento, dove il Consiglio del tuo corso di studi delibera circa gli esami sostenuti all’estero; la delibera verrà poi passata alle Segreterie Studenti che si occuperanno della trascrizione degli esami e dei voti sul tuo libretto.
Se hai dubbi contatta i referenti per l’internazionalizzazione del tuo Dipartimento per avere chiarimenti:
- DISEI: Prof.ssa Bianca Gardella Tedeschi (per le lauree a carattere giuridico) / Prof. Giacomo Pettenati (per le lauree a carattere economico) bianca.gardella@uniupo.it - giacomo.pettenati@uniupo.it
- ScMED: Prof. Diego Cotella - diego.cotella@uniupo.it
- DSF: Prof. Dmitry Lim - dmitry.lim@uniupo.it
- DISSTE: Prof.ssa Enrica Gianotti - enrica.gianotti@uniupo.it
- DISUM: Prof.ssa Miriam Ravetto - miriam.ravetto@uniupo.it
- DIGSPES: Prof.ssa Fabrizia Santini - fabrizia.santini@uniupo.it
- DISIT: Prof.ssa Lavinia Egidi - lavinia.egidi@uniupo.it
Per candidarsi ai Bandi Erasmus, sia per Studio che per Traineeship, è sufficiente l’autocertificazione. Trovi il modulo da compilare nella sezione “documenti utili” del sito web di Ateneo.
Per quanto riguarda il Bando Erasmus per studio, per sapere quale sarà poi effettivamente il tipo di attestazione/certificazione da presentare al momento dell’application bisogna controllare sul sito dell’università ospitante o, in caso di dubbio, contattarla preventivamente per avere delucidazioni.
Alcune Università richiedono una semplice attestazione (vanno bene anche i risultati dei test OLS, EF, Rosetta Stone e similari), altre vogliono una vera e propria certificazione linguistica (PET, First Certificate, DELF-DALF, DELE solo per fare un esempio).
Ad oggi, le motivazioni riscontrate sono due:
- Devi inserire il livello corretto di lingua, cioè il livello minimo richiesto dall’Università partner (puoi trovare questa informazione nel file Excel delle Destinazioni pubblicato insieme al Bando);
- Devi "flaggare" il riquadro concernente le mobilità passate ed inserire come valore numerico 0 (zero), nel caso in cui tu non abbia mai fatto una mobilità Erasmus prima.
Il contributo sarà erogato in due tranche e precisamente:
- anticipo del 70% entro un mese dalla partenza;
- saldo del 30% dopo la conclusione del periodo di mobilità ed entro 90 giorni dall’invio della documentazione giustificativa.
Il Learning Agreement è un documento in cui si attesta ufficialmente l’intenzione di svolgere determinati esami o attività durante il proprio periodo di mobilità all’estero. Il template può essere scaricato dal sito web di Ateneo o cliccando direttamente sui seguenti link:
- Learning agreement per Erasmus+ ai fini di studio
- Learning agreement per Erasmus+ ai fini di Traineeship
Nel caso in cui stessi compilando un Learning Agreement per una mobilità ai fini di studio, è necessario:
- scegliere gli esami che vorresti svolgere all’estero;
- contattare il professore di riferimento all’UPO per gli esami scelti;
- chiedere conferma della possibilità di svolgere questi esami all’estero (le corrispondenze e le autorizzazioni vanno indicate su un documento apposito, il Modulo B);
- inserire gli esami nella sezione “Before the mobility” del Learning Agreement;
- far firmare il Learning Agreement dal docente referente italiano e dal referente estero.
Nel caso in cui stessi compilando un Learning Agreement per una mobilità ai fini di traineeship, invece, occorre inserire quanto concordato con l’ente ospitante.
I referenti italiani per la firma dei Learning Agreement sono i seguenti:
- DISEI: Prof.ssa Bianca Gardella Tedeschi (per le lauree a carattere giuridico)/Prof. Giacomo Pettenati (per le lauree a carattere economico) bianca.gardella@uniupo.it - giacomo.pettenati@uniupo.it
- ScMED: Prof. Diego Cotella - diego.cotella@uniupo.it
- DSF: Prof. Dmitry Lim - dmitry.lim@uniupo.it
- DISSTE: Prof.ssa Enrica Gianotti - enrica.gianotti@uniupo.it
- DISUM: Prof.ssa Miriam Ravetto - miriam.ravetto@uniupo.it
- DIGSPES: Prof.ssa Fabrizia Santini - fabrizia.santini@uniupo.it
- DISIT: Prof.ssa Lavinia Egidi lavinia.egidi@uniupo.it
La presentazione dell’ISEE non è vincolante ai fini della partecipazione all’Erasmus+. Esattamente come per la contribuzione studentesca, deve essere una tua scelta quella di presentare una certificazione di questo tipo. Vien da sé che, nel caso in cui non fosse inserito l’ISEE nel database, finirai automaticamente nella fascia più alta, per cui il tuo contributo sarà inferiore.
Può succedere che, nel corso della mobilità, si vogliano cambiare alcuni esami o aggiungerne di nuovi.
In questo caso, è necessario compilare la sezione “During the mobility” del Learning Agreement, aggiungendo i nuovi esami che si ha intenzione di sostenere, dopo aver chiesto l’autorizzazione al docente italiano dell’insegnamento di tuo interesse. Il Learning Agreement dovrà poi essere nuovamente firmato, come per la sezione “Before the Mobility”, sia dal docente referente italiano che dall’Ateneo ospitante.
Ciascuno studente può trascorrere all’estero un massimo di 12 mesi per singolo ciclo di studi (Primo ciclo: triennale; Secondo ciclo: magistrale) o di 24 mesi per Lauree a ciclo unico. Questo significa che puoi certamente svolgere l’esperienza Erasmus più di una volta durante la tua carriera accademica, ma mai superare l’anno intero (o i due anni per le Lauree a ciclo unico) di studio estero all’interno di ogni ciclo di studio
Per quanto riguarda l’Erasmus, sia ai ai fini di studio che Traineeship, rinunciare dopo la chiusura dei termini per la presentazione della candidatura comporta:
- il pagamento di una penale di €100,00 che sarà inserita tra le tue tasse, con la dicitura MORA_ERA, a meno di comprovati e gravi motivi personali;
- lo slittamento automatico in fondo alla graduatoria qualora decidessi di ripresentare domanda per lo stesso progetto di mobilità negli anni seguenti.
Affinché la tua mobilità sia ritenuta valida, è necessario che la permanenza all’estero sia di almeno 90 giorni complessivi; appurata, quindi, la durata minima, puoi scegliere di tornare quando vuoi, tenendo conto di dover eventualmente restituire la parte eccedente di Borsa Erasmus+ già erogata. Infatti, qualora tu avessi fatto richiesta per una Borsa di studio per 6 mesi di mobilità e decidessi di ritornare dopo soli 4 mesi, dovrai restituire all’Ateneo l’importo corrispondente al periodo già finanziato e non svolto.
La differenza sostanziale tra i due progetti è che il primo è gestito dalla Commissione Europea e prevede un’esperienza di mobilità in uno dei Paesi partecipanti al Programma, mentre il secondo è finanziato a livello di Ateneo e viene coordinato da ogni singolo Dipartimento.
Il progetto Free Mover può essere gestito in totale autonomia da te: puoi cercare da solo la sede estera, puoi metterti in contatto con un ente/struttura (previo consulto con i docenti del tuo Dipartimento), puoi partire quando vuoi e per quanto tempo vuoi. Ovviamente, ciascun Dipartimento è solito mettere a disposizione un certo numero di borse di studio per gli studenti che intendono svolgere questo tipo di mobilità; il Bando per poter ricevere il contributo economico viene pubblicato, di anno in anno, sul sito web di ciascun Dipartimento.
Se sei una studentessa, uno studente con bisogni speciali, hai diritto a un contributo aggiuntivo istituito dal Regolamento UE del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il programma Erasmus+.
È basato esclusivamente su costi reali effettivamente sostenuti. Dovrai dunque conservare ricevute, scontrini, fatture e quant’altro ritieni opportuno. Per la valutazione finanziaria e l’eventuale assegnazione del contributo devi compilare la stima dei costi aggiuntivi. Per ottenerlo, devi compilare il modulo “Autocertificazione disabilità” che trovi nella sezione “Moduli e documenti utili”.
Puoi trovare tutte informazioni in merito nel database: “The Higher Education Accessibility Guide” (HEAG). Può esserti anche utile consultare MappED, il progetto sviluppato da ESN. È una piattaforma con mappa interattiva e app a supporto di studentesse e studenti con disabilità che partecipano al programma Erasmus+. La piattaforma informa sui loro diritti, procedure, servizi di supporto, accessibilità delle Università e delle aree limitrofe.
Se il tuo dubbio è di carattere amministrativo, puoi rivolgerti all’Ufficio Erasmus e Studenti Stranieri inviando una mail all’indirizzo domanda.erasmus@uniupo.it; se il tuo dubbio è di carattere didattico, devi interpellare i referenti Erasmus e/o i Docenti referenti per l’internazionalizzazione del tuo Dipartimento. I Colleghi che si occupano di internazionalizzazione sono i seguenti:
- DISEI: Dott.ssa Alice Colombo - alice.colombo@uniupo.it
- ScMED: Dott.ssa Cristina Cavallaro - cristina.cavallaro@uniupo.it
- DSF: Dott. Lorenzo Manni - lorenzo.manni@uniupo.it
- DISUM/DISSTE: Dott.ssa Ombretta Finotello - ombretta.finotello@uniupo.it e Dott.ssa Anna Rigolone - anna.rigolone@uniupo.it
- DIGSPES: Dott. Nicholas Balbo - nicholas.balbo@uniupo.it
- DISIT: Dott.ssa Michela Gobbi - michela.gobbi@uniupo.it e
- Dott.ssa Beatrice Dagnino - beatrice.dagnino@uniupo.it
NB: Se studi in un polo situato in un’altra città rispetto al Dipartimento di afferenza, devi rivolgerti comunque ai referenti di Dipartimento.
Prima di tutto, devi controllare se ci sia, sul sito web dell’Ateneo ospitante, una pagina dedicata all’accommodation; solitamente, tutte le università fornite di Campus hanno a disposizione una serie di stanze per gli studenti incoming. Inoltre, puoi controllare se esiste, nel Paese in cui stai per andare, un ente di supporto allo studio (come potrebbero essere l’ESN, l’EDISU in Italia o la CROUS in Francia) che favorisca affitti agevolati o che abbia in gestione campus per studenti.
Per sapere quanti CFU ti verranno registrati, devi interfacciarti sempre con i responsabili Erasmus del tuo Dipartimento.
Anche le votazioni attribuite dipendono dalla decisione dei docenti referenti di Dipartimento; tuttavia esiste una griglia indicativa di equivalenza tra le votazioni in ECTS e le votazioni in CFU: https://www.uniupo.it/it/internazionale/studenti/vuoi-andare-allestero/adozione-nuova-tabella-ects.
Per soggiornare nei paesi dell’Unione Europea, è sufficiente avere la tessera sanitaria – T.E.A.M. Tuttavia, prima di intraprendere un viaggio all’estero, è consigliabile raccogliere informazioni specifiche e, soprattutto, sempre aggiornate sul seguente sito ministeriale: https://www.viaggiaresicuri.it/
L’Ateneo estende le coperture assicurative così da coprire anche il periodo di mobilità. Resta a carico di studentesse e studenti la stipula di assicurazioni specifiche che coprano l’esercizio di attività in ambito medico sanitario. A questo link: https://www.uniupo.it/it/internazionale/assicurazioni-e-polizze-assicur… è possibile consultare le disposizioni assicurative.
La studentessa/lo studente dovrà informarsi autonomamente in merito a eventuali norme che regolano:
- L’ingresso nel Paese ospitante, rivolgendosi per tempo alle relative rappresentanze diplomatiche (Ambasciate e Consolati) in Italia;
- Assistenza sanitaria nel Paese ospitante, rivolgendosi alla propria ASL o alle rappresentanze diplomatiche.
La mobilità blended, cioè costituita da una parte di mobilità all’estero e una parte a distanza, in modalità virtuale, è concessa; tuttavia, è da tenere conto che il contributo economico sarà relativo solo alla parte di mobilità fisica. Infatti, tutti i periodi di mobilità svolti in modalità virtuale dall’Italia non saranno coperti da contributi.
La variazione del tipo di mobilità, qualora ce ne fosse bisogno, dovrà essere definita anche sul Learning Agreement.
Il riconoscimento dei CFU è comunque garantito.
NB: Ricorda sempre che la mobilità fisica non può essere inferiore ai 90 giorni.
No, l’Università del Piemonte Orientale non si assume la responsabilità di eventuali costi sostenuti dagli studenti legati all’emergenza sanitaria (temponi, ricoveri…).
Inoltre, non è garantito il rimborso per eventuali costi aggiuntivi sostenuti in conseguenza di misure di prevenzione straordinarie imposte dai Ministeri competenti, siano essi italiani o esteri (biglietti aerei, biglietti ferroviari…).
Se sei all’estero, nonostante il fatto che l’Università ospitante decida di tenere i corsi da remoto, avrai diritto allo status di studente Erasmus a tutti gli effetti. Quindi, avrei diritto anche al contributo economico previsto.
Diverso è il caso in cui tu decidessi di tornare in Italia per seguire i corsi: a questo punto, non avrai più diritto alla borsa di mobilità Erasmus.
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